CPM Music Institute
Dal 1984 al 1987: La fondazione
Nel 1984 Franco Mussida, con l’aiuto dell’imprenditore Giannino D’Antonio, fonda il CPM – Centro Professione Musica – con sede a Milano in via Esiodo.
Il motto dei primi anni, “La scuola dei numeri uno”, riempie di fatto la lacuna nell’insegnamento delle tecniche strumentali e vocali moderne, prima affidate all’esperienza sul campo, al fai da te e ai rari metodi americani reperibili.
Reclutando alcuni tra i migliori musicisti in circolazione, Franco Mussida, che si dedica in prima persona all’insegnamento in classe, inizia a strutturare il metodo didattico CPM.
Di quei primi momenti rimangono testimoni alcuni allievi ora brillanti turnisti e didatti.
Innovazione e spirito d’avventura sono rimasti, da allora, gli elementi caratteristici del CPM.
Dal 1987 al 1999: L’impegno sociale
Grazie alla collaborazione con la Provincia di Milano, Franco Mussida attiva da subito grandi progetti nell’ambito del sociale e del disagio giovanile. Apre un laboratorio musicale nel Carcere di San Vittore, che ispirerà nel 2013 la nascita del Progetto CO2.
Scrive e realizza la Sinfonia delle 1000 Chitarre.
Dà vita al Laboratorio CreaMusica, un concorso aperto a tutte le band e agli interpreti della Lombardia che offre un’occasione per accedere al mercato discografico realizzando la propria Opera Prima.
Inoltre, produce artisticamente i lavori discografici Fatto per un Mondo Migliore e MediaWorld AID, la cui vendita ha permesso di raccogliere fondi per finanziare laboratori musicali in Comunità di recupero, interventi di musicoterapia e la costruzione della Casa del Sorriso di Cape Town.
Dal 2000 ad oggi: I riconoscimenti istituzionali e accademici
Negli anni, il CPM è diventato un punto di riferimento per musicisti provenienti da tutta Italia, artisti di fama nazionale e internazionale, aziende che operano nel settore (grandi produzioni televisive, network radiofonici, agenzie di spettacolo, management artistici, promoters), ma anche per le aziende e le Istituzioni che operano in ambiti diversi da quello musicale.
Nel 2005, la scuola ha ottenuto il suo primo riconoscimento ufficiale: il Comune di Milano le ha conferito l’Ambrogino d’Oro nonché l’Attestato di Benemerenza, con le seguenti motivazioni espresse dall’allora Sindaco Gabriele Albertini: “Non solo scuola di Musica, ma vero progetto di crescita umana. Da oltre vent’anni il Centro Professione Musica, promosso da Franco Mussida, traccia sentieri dove l’arte incontra la solidarietà […] Pensata per i giovani talenti, la scuola ha saputo andare oltre i suoi obiettivi musicali, contribuendo fattivamente alla maturazione civica di generazioni di milanesi”.
L’anno successivo, nel 2006, al Teatro della Scala di Milano Franco Mussida ritira il Sigillo Longobardo, l’onorificenza assegnata dalla Regione Lombardia a personalità dell’arte, della politica e della solidarietà, per il lavoro svolto nel campo sociale e didattico.
Nel tempo, il CPM ha ottenuto diversi riconoscimenti accademici.
Nonostante la vigente normativa nel sistema scolastico italiano non prevede la parificazione didattica tra Istituti esterni e Conservatori, il CPM Music Institute ha ricevuto le seguenti certificazioni: accreditamento presso la Regione Lombardia, Certificazione di Qualità ISO 9001.
Inoltre, il 16 maggio 2017, con l’approvazione del DM prot. n.279 del 16 maggio 2017, i corsi di Strumento e di Canto sono stati riconosciuti dell’allora MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) come validi per il conseguimento del Diploma Accademico di Primo livello in Popular Music, equivalente alla Laurea Triennale.
L’offerta formativa del CPM si arricchisce con il riconoscimento da parte del MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) dei corsi accademici biennali di strumento e canto (DM prot. n.474 del 27 maggio 2022) validi per il conseguimento del Diploma Accademico di Secondo livello, equivalente ad una Laurea Magistrale, e dei corsi accademici triennali di Composizione Pop Rock e Tecnico del Suono, già Writing&Production e ProAudioEngineer (DM prot. n. 475 del 27 maggio 2022).
Università: Master Editoria Musicale, IULM, Milano (2019-2020)
- LA MUSICA COME ESPERIENZA OGGETTIVA
La Musica come un sistema operativo aperto in grado di comunicare in maniera disgiunta ciascuno degli elementi del suo codice sorgente. Elementi che toccano l’individuo in un modo comune a tutti, a prescindere dai generi di Musica che la persona è abituata ad ascoltare per abitudine e per cultura.
- LA MUSICA COME ESPERIENZA SOGGETTIVA
Qualità e caratteristiche del sentire individuale nei rapporti con il codice musicale in tutte le sue forme. Sviluppo di una nuova consapevolezza del sentire musicale che prescinde da razze, etnie e condizionamenti del mercato. Prima esperienza pratica di ascolto intervallare (Raga).
- L’ABBRACCIO TRA L’OGGETTIVITÀ E LA SOGGETTIVITÀ DELLA MUSICA
Considerazioni ed esperienze pratiche di ascolto sull’utilizzo della Musica come strumento che va oltre la dimensione espressiva e performativa. La Musica come base per una nuova didattica musicale e per un’ecologia dei sentimenti.
Università: Corso di Formazione Base Interdisciplinare Sapienza
LE SCIENZA DELLA SOSTENIBILITÀ, La Sapienze, Roma (2021)
Intervento dal titolo:
LA MUSICA AL SERVIZIO DI UN’ETICA SOCIALE SOSTENIBILE
Università: Master in comunicazione digitale, Università di Pavia (2022)
ABITARE IL SUONO
Il corso intende formare una figura professionale di mediazione che sappia comprendere i linguaggi tecnici e culturali di chi opera nell’ambito della comunicazione musicale. Coordinarli nel loro lavoro al fine di comprendere i principi che concorrono alla realizzazione di specifici progetti in cui suono e Musica hanno un loro importante ruolo.
Il corso vuole offrire agli studenti strumenti di conoscenza circa i principi usati dagli esperti nell’uso del suono e della Musica in ambiti di utilizzo civico sociale, in accompagnamento a progetti culturali o di marketing in associazione a campagne di comunicazione commerciale.
Per farlo sarà affrontato il tema del ruolo dei poteri che suono e Musica hanno in quanto strumenti per la comunicazione emotiva. Strumenti che concorrono alla costruzione di immaginari personali, sociali, commerciali. Un percorso di formazione che offre competenze utili a capire il lavoro del codice musicale sulle persone. Un lavoro che comprende l’acquisizione di una certa consapevolezza circa potenzialità poteri e rischi, anche etici, che le comunicazioni attraverso transfer emozionali implicano.